ALIA - Impianto di compostaggio

2020-2024

Il progetto dell’impianto di una fase di digestione anaerobica nell’impianto esistente di compostaggio dei rifiuti organici e biodegradabili è stato realizzato nella località Casa Sartori del Comune di Montespertoli.
L'impianto, costruito su un'area di 5 ettari, si estende per 4500 mq ed è inserito nel contesto della campagna toscana. Due sono gli edifici più rappresentativi, la palazzina direzionale e i biodigestori.
Il primo è l’edificio destinato agli uffici ed ai servizi per il personale dell’impianto. La sua configurazione estetica e formale, raccolta in un’unica forma geometrica, l’ellisse, caratterizza in maniera singolare e funzionale l’architettura interna; il collegamento tra gli spazi avviene con una scala elicoidale racchiusa in un volume della stessa forma geometrica sovrastato da un grande lucernario ellittico per l’illuminazione naturale. L’idea fa riferimento all’economia circolare, rappresentata in forma più complessa, a sottolineare il passaggio tra la teoria e la pratica, dall’iconico e perfetto cerchio ad una forma più articolata. L’edificio è distribuito su più piani: al piano terra, una hall con giardino interno accoglie i visitatori, mentre il primo piano è dedicato ai servizi, con un punto informazioni, una mensa e un'infermeria. Al secondo piano si trovano gli uffici amministrativi, organizzati in ambienti open space, oltre a sale riunioni e controllo. Entrambe i piani dispongono di ambienti illuminati da grandi vetrate e da ballatoi esterni che ne permettono la percorrenza continua. Il rivestimento esterno concepito in relazione allo sviluppo ellittico ricorda un “nido” come contenitore; è costituito dall’assemblaggio di listelli di legno di tonalità naturali di colore, e assume una doppia funzione, parapetto e schermatura. La copertura, accessibile solo ai fini manutentivi, al fine di migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio, ospita un sistema vegetativo seminato a prato naturale e ghiaia.
Anche le sistemazioni esterne di contorno, si muovono su quote differenti seguendo lo sviluppo organico dell’edificio. I biodigestori, fulcro tecnologico del progetto, sono rivestiti da una sottile rete stirata color oro a far riferimento al valore del processo. È stata in parte coperta e in parte velata perché la tecnologia deve relazionarsi con il contesto, deve trovare alleati, deve farsi amare, e pertanto deve essere attraente

Opere strutturali: Studio Lippo
Opere impiantistiche:AzzeroCo2
Direzione lavori impianti: Martino Associati s.r.l.
Geologia: Dott. Geol. Massimo Pellegrini